22/08/12

Romain Gary, La vita davanti a sé

C'è una voce che sorprende, né ironica né banale né cinica che racconta una storia piana, né ironica né banale né cinica.


Il linguaggio buca il foglio e ci riesce persino con un reader. Punture di spillo disseminate in lungo e in largo tra le pagine. Ad ogni puntura ti agiti e continui a leggere.

Viene spesso voglia di prendere nota, non tanto per il contenuto di una frase quanto per la semplicità che rende potente e nitido ciò che è essenziale. Pura evidenza di sentimenti, situazioni, persone, e dell'atrocità del tempo.

I confini di ciò che è buono o cattivo, di chi è buono o cattivo, puro o contaminato, ignorante o capace di insegnare tutto ciò che serve, ingenuo o saggio, com'è naturale si confondono al punto che alla fine questa è la sostanza della storia.

Poi in questa sostanza della storia c'è un'altra sostanza ed è il grido che la riempie dall'inizio alla fine.
La lotta estrema pacifica e brutale per il diritto a morire.

2 commenti:

giacy.nta ha detto...

C'è proprio tutto.:)

Elena ha detto...

Ciao giacynta,
è vero, c'è molto.

A presto,
Elena