19/04/11
Il calcolo
Mettendo il rimmel calcolavo la giusta distanza dell'occhio dallo specchio, della mano dall'occhio, della pasta nera sul pennellino dalle ciglia. Ogni giorno è tutto un calcolare distanze. Dal fondo del buio al foro di luce, dal bordo della pelle ai bordi di altre pelli, dalla mia esistenza a quella globale, dalla scelta alla necessità, dal desiderio al possibile. Non sarebbe così se riuscissi a demolire il dislivello tra qui e il brodo oscuro del pensiero acritico. Sarebbe puro infangarsi e asciugarsi e ondeggiare di brevi brucianti pulsioni e di assenza di tutto.
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