30/12/09
Era, e ora è
Cercavo sollievo, non lo sapevo. Procedevo assediata del senso di smarrimento che in fondo auspicavo, e non distinguevo né sfrondavo traguardi: li moltiplicavo e disgregavo all'infinito credendo di inseguire una verità monolitica. Poi parole come ganci, e pezzi di me che restavano impigliati ai segni sottili, pensieri in fila, suoni vibranti e acuminati sotto pelle più che idee o ricordi di altre vite: tornavo e poi ancora, e ciò che assorbivo era così autenticamente mio; dissetandomi ne afferravo i lembi, mi ricoprivo di terra umida e fresca aspettando che secca si staccasse, smembrandomi via via: così volevo nutrirmi e sgretolarmi. La musica si sa, rimescola il linguaggio, travalica i codici, insinua significati sottotraccia, solleva e spacca inutili strati di struttura. Si appiccica e riveste la pelle dell'anima. Era questo. E ora? Non è cambiato niente. Sono ancora qui livida di parole, intossicata dall'astratto, dipendente dal pensiero. La vita è ancora vita, e la morte, non sembra affatto più lontana. Ma è di questo che si nutre il sollievo, di un pensiero rinnovato della morte: non più zavorra e fango pesante ad ingrossare un fondo che incatena i passi, ma profilo incerto ad ali spiegate tutto intorno, pioggia e vento di cui ridere. E noi sotto finalmente a respirare.
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9 commenti:
Elena, è bellissimo
Giulia è bello sapere che qualcosa di me riesce ad arrivare a qualcuno, grazie
Elena
"La musica si sa, rimescola il linguaggio, travalica i codici, insinua significati sottotraccia, solleva e spacca inutili strati di struttura"
Ciao baol, benvenuto. Tutto questo e anche molto altro, se solo il linguaggio aderisse pefettamente alle intenzioni e il pensiero fosse sempre abbastanza potente da riuscire a forgiarlo (come anche la realtà) secondo i suoi scopi.
Ciao
Elena
Ciao, ben trovata... Ma...il linguaggio è vivo, nel senso che si evolve ed è comunque una "macchina" imperfetta, così come il pensiero che lo produce. Io credo che l'importante sia evocare significati e/o suggestioni, anche se poi l'intima realtà delle cose rimane a volte impenetrabile
Ciao baol. Sarà che nella vita reale il linguaggio si mostra spesso uno strumento fin troppo imperfetto, quando l'unica cosa che si desidera ottenere sarebbe proprio far arrivare e sentire quell'intima realtà delle cose, a chi ci ascolta o ci legge.
Poi c'è che si può riuscire a far coincidere la vita e l'arte. Allora si, in quel caso tutto diventa possibile.
beh quando io scrivo l'obiettivo naturalmente è proprio quello...
Anch'io quando vivo, tendo a quell'obiettivo, una cosa del genere, credo
Elena
un mio piccolo motto è "Vivere è anche un po' raccontarsi e a me piace vivere"
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