(Edward Hopper, Compartment C, Car 293, 1938)
>> Hopper a Roma
Che dolcezza può esserci qui senza un veleno
Sentire il bisogno del bisognotrarre piacere dal piacere
Andare per strada e prendere le chiavi e accendere la macchina
e questo guardare sempre il cielo vedendo solo terra
tutte azioni trasversali su un letto di pensieri lievisu un respiro buio che scivola all'interno
velo strappato su una morte libera
mi dichiaro colpevole
di non riuscire a star ferma in un calco di gesso
6 commenti:
Ottima notizia! Già mi vedevo vagare per le brume di una città che non amo, pur di vedere il mio amato Hopper. Ora scopro che sarà anche nell'amata Roma, che bello.
Si, a Roma da febbraio prossimo,
a presto allora
Elena
..è una di quelle occasioni che non mi lascerò sfuggire..
Baci abbracciati
(alla faccia dell'influenza :-)...)
Magari ci possiamo vedere lì, no? Quando decidi fammelo sapere
Un bacio bacio e pure un abbraccio, si
Ciao elisa
Bellissimi i versi finali, soprattutto nella consapevolezza amara che siamo solo calchi di gesso. Ciao
Ettore non ricordavo di averli scritti. Ma in realtà, è già così tanto tempo che sono colpevole.
Ciao
Elena
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