19/05/11

Paris, Texas

I vecchi filmini di famiglia lasciano inermi. Uno strato di carta velina si deposita intorno agli occhi, sulle mani distese in ordine. Le figure - danzando distratte in una dolcezza lontana e innocente - si sottraggono con leggera indifferenza alla vista di sè stesse che le fissano al di là di un velo sottile come da un altro sogno. Quell'indifferenza calcolata uccide. Chissà se per questo sui sorrisi sfuggenti fiorisce un accenno di imbarazzo e poi un saluto preciso un frammento di sguardo colpevole al sè stesso bloccato in un altro tempo, a guardare.
Paris, Texas sospende a mezz'aria toni e giudizi: è un solco calmo che divide in due qualunque esistenza, mentre ci si osserva - immobili - gli squarci lasciati dentro da un vecchio filmino. Quel pezzo di deserto polveroso e frusciante di vecchi giornali che siamo fin da quando cominciamo a essere, e dove non siamo mai stati.

4 commenti:

Alex ha detto...

Paris Texas è stato il film che mi ha rivelato il cinema allo stato puro, potrei dire...La prima sorsata di un liquore mai assaggiato prima, all'incirca.
E' una lentezza densa, che ti cresce dentro. Va da sè che pochi lo apprezzano, pochi capiscono la libertà, il lavoro che questa richiede senza che s'introduca il corpo estraneo di una preoccupazione "commerciale", di un voler piacere agli altri.
"Quel pezzo di deserto polveroso e frusciante di vecchi giornali" lo puoi trovare spesso nel cinema del primo Wenders (anni 70), per esempio L'amico americano o, meglio ancora, Lo stato delle cose.

Elena ha detto...

Sono contenta che tu abbia parlato della purezza. Perchè nel cinema, che non mi ha mai veramente catturato quanto ha saputo la letteratura, è ciò che cerco. Questo film ha fatto qualcosa. Ha lasciato un solco, molte piccole tracce che posso tornare indietro a leggere, un odore da seguire, che sono certa anche tra molto tempo saprei ritrovare. Grazie, anche delle tue tracce da seguire, Alex
Ciao :)
Elena

riccardo uccheddu ha detto...

Quel film, che ho amato molto ((benchè non conosca tutto Wenders) trasmetteva un'indecifrable gamma di sensazioni e di sentimenti: sconfitta, ansia, speranza e tanto altro ancora.
E' uno di quei film che come certi libri (ottimo il tuo parallelo in stile "incontro-scontro" con la letteratura!) rimangono aperti o dato che si tratta di un film, sono ancora visibili.
Possono insomma continuare a dire qualcosa anche a distanza di tempo e meritano d'esser rivisti. Il che è proprio solo dei classici, se ci pensiamo...
Ciao.

Elena ha detto...

Ciao Riccardo, ha molto da da dire a distanza, è proprio così, questo film, esattamente come solo certi testi e non altri sanno fare, e chiedono di essere ripresi e scavati, e parlano e parlano anche quando pensi ad altro.
Nemmeno io conosco tutto Wenders. Lacune enormi da colmare, ovunque.
E' sterminato il campo da seminare, e il raccolto poi.
Ciao,
e grazie :)

Elena