18/04/11

Libertà

La questione dunque si configura a tratti e banalmente come il dramma  - vivendo questa esistenza - di non poterne vivere altre. E poco importa che vivendo esistenze diverse, enormi o minime, questa si troverebbe rovesciata nel ruolo di altra e quindi esclusa. Escludere ciò che è precluso è drammatico. Escludere ciò che non si ha alcun potere di evitare non comporta evidentemente alcuna vibrazione emotiva tranne l'indifferenza. E' la libertà di essere ogni cosa di ciò che non si è a doversi scavare una strada verso la luce o che, altrimenti, finisce con il coprire di rimprovero ogni rantolo di quotidiano.

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