18/03/11

Sono dove ero

"Ah, miei piedi nudi, che camminate
sopra la sabbia del deserto!
Miei piedi nudi, che mi portate
là dove c'è un'unica presenza
e dove non c'è nulla che mi ripari da nessuno sguardo!
Bene. E cosa dire di me?
Di me, che sono dove ero, e ero dove sono,
automa di una persona reale
mandato nel deserto a camminare per essa?
Io sono pieno di una domanda a cui non so rispondere.
Perché guardo fisso davanti a me, come vedessi qualcosa?
E perché l'urlo, che, dopo qualche istante,
mi esce furente dalla gola
È un urlo che vuol far sapere,
in questo luogo disabitato, che io esisto,
oppure, che non soltanto esisto,
ma che so. È un urlo
in cui in fondo all'ansia
si sente qualche vile accento di speranza;
oppure un urlo di certezza, assolutamente assurda,
dentro a cui risuona, pura, la disperazione."

(P.P.Pasolini, Teorema, 1968)

4 commenti:

Ettore Fobo ha detto...

Per me Teorema è un libro fantastico. E pensa che ho sentito commenti anche sprezzanti su di esso.

E’ un’indagine sulla borghesia come entità psicologica e psichica. Un duro affondo contro la mitologia del possesso, e forse anche del sesso, che in questo libro ha così tanta importanza, essendo l’evento che scardina, gettando i protagonisti nel caos.

E’ la sessualità vista come esperienza visionaria, in grado forse di restituire una sacralità perduta, selvaggia e pagana. Ma per i protagonisti del romanzo è solo una discesa negli inferi, una perdita di sé non accettata.

Un saluto Elena.

Elena ha detto...

Non mi sorprende, Ettore, i commenti sprezzanti fioccano quando ci si sente smascherati, scandagliati nelle pieghe più segrete senza remore, senza pietà.
Quando si ha paura, e si prova vergogna.

Mi aggrappo a questa coscienza dolente e pura, spero di esserne contagiata, di ammalarmi dello stesso desiderio di chiaro, di verità, di libera, cruda poesia.

Ci giro intorno da un pò, è lì, Teorema, un bisogno che chiama. Serve ora forse, che lo affronti, più che in altri momenti.

Ciao. Grazie, Eugenio.

qwe ha detto...

non soltanto esisto ma so...
è uno scalino e ci vuole fatica per affrontarlo...
...e ci vuole coraggio...
le situazioni di fatto hanno bisogno di quel quid che la faccia uscire dallo stallo...
sarebbe provvidenza sprecata.

Elena ha detto...

Ammettere di sapere, qwe, cercare quel quid. Alla fine è questo che serve..