25/02/11

In terra straniera

Sarò sempre straniera
qui o intorno ai confini dell'orsa
infinite volte penso di scrivere una sola lettera - sempre la stessa
e poi salto il giro per non porgere il fianco
a volte scrivo lettere però, diari, spesso appunti senza un centro
alcune cose le copio su uno schermo altre le straccio,
dimentico rigiro in bocca parole che cambiano sapore
incontro persone a volte
senza sapere dove
non so se parlo a loro o allo specchio o alla giostra delle memorie
so chei fili che taglio per non morire si intrecciano con altri
alcuni non sanno di mentire e conservano l'impronta dei miei no

6 commenti:

amfortas ha detto...

Scusa il commento abbastanza OT, ma mi chiedevo se avessi mai letto "Straniero in terra straniera" di Robert A.Heinlein. Se non, ti suggerisco ti fare ancora un po' di posto sul tuo comodino :-)
Ciao!

Elena ha detto...

Non mi sembri tanto fuori tema..
Faccio posto, anche se ho un rapporto conflittuale con la fantascienza, perchè ne ho letto qualcosa in rete per cui...
lo metto in lista
Grazie :)

Ettore Fobo ha detto...

Mi piace molto l'impianto prosastico della poesia e la secca conclusione che non lascia spazio ai dubbi e ai compromessi. Un saluto, Elena.

Elena ha detto...

Sono momenti, preziosi, in cui tutto improvvisamente si chiarisce e si appiana.
Un movimento di semplificazione totale. E va fissato.

Grazie, Ettore.
Elena

Alex ha detto...

Ciao Elena, anch'io sarei in vena di suggerimenti bibliografici, ma mi astengo perchè credo che, in fondo, sei una che trova il sentiero da sola...Sono d'accordo con Ettore su ciò che chiama "impianto prosastico della poesia" dato che, in effetti, le dona la giusta dose di modernità. Come dire che Schiller è passato da un pezzo sotto i ponti, e con lui ogni coscienza troppo candida...Teniamo la rotta sul contemporaneo, e speriamo in altre illuminazioni o momenti vergini.

Alex

Elena ha detto...

Credo che qualunque tentativo di emulare un'innocenza ormai lontana scada inevitabilmente in un sentimentalismo insopportabile e dal sapore molto più triste di un "discorso poetico". Forse più semplicemente: discorso intimo.
Io però Alex ai tuoi suggerimenti bibliografici non rinuncerei. Se è vero che trovo la mia strada srotolando i giorni tentando e assaggiando, lo faccio guardando al mondo intorno. E nel mondo trovo anch'io i miei punti di riferimento.
Grazie, Alex.

Elena