21/12/10

Umana

La sensazione di cannella uccide
scava voragini tra i verbi
così tante volte ho preso le distanze dall'inganno del mio riverbero
dovrei quindi sfrondare l'oracolo?
soltanto attraverso i poeti posso scolpirmi nuove facce?

Questi atomi di vernice, di strada, d'aria, questa fibbia sintetica, una carta segnata di inchiostro nero, il cavo plastico di un auricolare, ora non riesco a fissarli
e sono infissabile - questa coscienza non mi salva
la luce scura di pioggia mi cola dagli occhi
Ciò che da qui sfugge non é tempo né memoria
spezza lo sguardo in visioni alternate come spazio in movimento
l'intermittenza dà la misura di ciò che osserviamo dalla pellicola d'uovo del presente

non puoi ricordare ciò che non sai
così io non so se c'eri

Stacco le deboli scuse dal foglio del sonno
lo schermo di vetro allaga il sentiero in pendenza del ricordo
levigato e serio
senza voce, tremendo
lontano sotto la pelle cruda

2 commenti:

Ettore Fobo ha detto...

"L'uomo è il sogno di un'ombra" scrive Pindaro, i cui voli sono ancora nell'aria, nonostante tutto.

Ciao Elena, buon anno.

Elena ha detto...

Mi sconquassa tutto questo quando incontra l'esattezza intensa di un odore o di una macchia di colore. Come se non bastasse.
Buon anno a te, Ettore

Elena