17/11/10

La colpa

Devo espiare questo rimpianto che si appiccica alle gambe. Oltre la linea grigio metallo delle nuvole si apre una luce dipinta. Lucidamente guardo in faccia l'inaccettabile: siamo destinati a una serie limitata di fatti e persone, e ancor meno di opzioni. Fredda, inalo a fondo la nausea di tutte le solitudini male assortite che avvelena le mie ore, mi intorbida i pensieri, appesantisce i passi. Non voglio sorridere, non voglio concedermi a questa obliqua ironia. Le ore si assottigliano.
Vivo fiera e composta, gelosa della mia nuda solitudine. Reprimo questo desiderio arido - non di sanarla, non sono folle a tal punto. Ma di procurarmi un facile sollievo intrecciando i miei incubi a visioni della stessa natura. Intendo bruciare questo squallido sentimentalismo che grida al mondo di capirmi contro la mia volontà. Avverto forze simili e opposte in altre menti. La curiosità mi stringe d'assedio, mi offro al tormento della sete eterna mentre procedo lenta, immersa in questa colpa lunare. Quel che é accaduto accadrà ancora e ancora. Ho questo dono che condanna. So tramutare in pietra le immagini che intendo preservare dal fastidio di essermi state concesse dal caso. La confessione non é degna di essere definita pensiero. E' ora di fingere altri doni.

6 commenti:

Pierluigi ha detto...

Fastidiosa la sensazione di concessione dal caso? Rimpianto. Incaccettabilità. Nausea. Solitudini. Torbido. Sollievi. Curiosità. Ripetizione. Finzione. Tutte ste cose qui dentro. Dolcemente soffocante tutte queste parole.

Elena ha detto...

Le parole lottano contro l'asfissia di ciò che non é.

Chiara ha detto...

...notevolmente esplicita. Concordo sul fatto che spesso trattasi di colpa lunare che fa infulgere...
Un saluto
Chiara

Elena ha detto...

Ciao Chiara.
Sono stata esplicita perché ho scoperto che mi piace davvero molto esserlo. E anche perché la mia intenzione é di esprimere qualcosa che va oltre il discorso puramente sentimentale. La solitudine di cui parlo, la curiosità, il sollievo e gli altri meccanismi perversi che condizionano i comportamenti miei e di altri, sono di natura in un certo senso universalmente umana.

Chiara ha detto...

Spero mi creda quando dico che comprendo perfettamente quello che intendi in quanto lo vivo in prima persona.
Credo ci siano dei tratti e degli atteggiamentio che sono condivisi da tutti e che declinano in ognuno di noi a seconda delle esperienze, del carattere, della cultura (non in senso nozionistico), del contesto. Il discorso sarebbe lungo...
Un saluto. Ripasserò volentieri.
Chiara

Elena ha detto...

Ti credo, perché non dovrei.
Grazie Chiara, a presto allora

Ciao
Elena