07/09/10

Such a thing of wonder in this crowd

Oh il mondo é già diverso, da ieri. Così diverso.

Sono arrivata tardi stamattina qui, quanto traffico, ecco che Roma é già di nuovo nel suo massimo splendore quotidiano, cioé parecchio incasinata.
Un fiume di macchine procedeva poco più che a passo d'uomo sul G.R.A. carreggiata esterna, no invece interna, e dire che sono di questa città in qualche modo anche se non proprio comunque con le carreggiate del raccordo anulare proprio non riesco a farci pace, ascoltavo Jeff Buckley, voce traboccante di dolcezza e qualcos'altro di sofferto e compresso che non so descrivere ora, dovrei pensarci su.



"Twenty-nine pearls in your kiss
A singing smile
Coffee smell and lilac skin
Your flame in me
..."


All'altezza dell'Appia, poco prima del tunnel, sulla mia destra una Mercedes da centinaia di migliaia di euro ha cominciato a mostrare nervosismo: accelerava-frenava (per forza, eravamo quasi fermi) e mi sono sorpresa che non  montasse sopra la mia sgualcita e perennemente appicicosa macchina, impiastrata di polline resina e foglioline com'é sempre. Mi sono voltata per vedere chi fosse a guidarla. C'era un uomo abbronzato con gli occhiali da sole (eravamo quasi nel tunnel alle otto di mattina, ma vabbé, il fascino va coltivato in ogni occasione) che senza aprire il finestrino mi invitava a leggere il suo labiale accompagnandolo con gesti enfatici. "Per FiUUmicIInOOO vadO bEnEE????" la mano tesa e rigida si muoveva come una paletta scattando lateralmente verso il tunnel, e io per poco non morivo dal ridere perché questo gesto é piuttosto usato tra i romani, di solito per invitare gentilmente l'interlocutore a prendere con rapidità la strada di casa, ovunque essa si trovi. Cercando di non ridere ho mimato "SIiiii" con la testa dondolandola in modo teatrale, visto che nemmeno io avevo voglia di affaticarmi per aprire il finestrino, e comunque ormai bisognava restare fedeli allo stile nevrotico-metropolitano del dialogo. Ho fatto appena in tempo a fare due cicli di dondolamento con la testa, dopodiché ho visto una sagoma grigia schizzare davanti al muso della mia macchina e ficcarsi in mezzo alla fila in frenata, l'uomo ancora con una mano alzata, credo per lanciarmi una specie di ringraziamento, mentre zigzagava tra le auto.

"Hmm, such a thing of wonder in this crowd
I’m a stranger in this town
You’re free with me
And our eyes locked in downcast love..."


Intanto ero uscita dal tunnel,  ho aperto il finestrino. L'aria era fresca e dolce e mi solleticava la nuca e le spalle, e ho capito che era valsa la pena tagliarsi i capelli anche solo per questo. Ricresceranno presto, ciuffo sugli occhi compreso. Si.

"Oh, I’m only here for this moment

I know everybody here wants you
I know everybody here thinks he needs you
I’ll be waiting right here just to show you
How our love will blow it all away

I know the tears we cried
Have dried on yesterday
The sea of fools has parted for us
There’s nothing in our way
My love

Don’t you see, don’t you see?
You’re just the torch to put the flame to all our guilt and shame
And I’ll rise like an ember in your name...
"

4 commenti:

rebusrebus ha detto...

I capelli ricrescono sempre. Sempre.

Elena ha detto...

Si. Sempre. Nel frattempo io sono tante persone diverse.

Maurizio Casté ha detto...

Le tue "cartoline letterarie" (ti piace questa definizione? l'ho coniata adesso fresca fresca per te) sono lucide e appassionate nello stesso tempo. Con poche frasi hai reso palpabile lo iato dolce e doloroso tra il tuo mondo interiore e quello esteriore. Jeff Bukley l'ho scoperto pochi mesi fa e ho trascritto il suo arrangiamento del "corpus christi" di Britten dalla chitarra all'arpa. Su u-tube lo trovi sicuramente cantato da lui. Il pezzo è meraviglioso....e lui lo canta divinamente. Forse era troppo vicino al cielo e,come Icaro, ha finito per caderci dentro.

Elena ha detto...

Maurizio grazie. Mi piace da matti la tua definizione. Un arrangiamento per l'arpa..
Vado ad ascoltare J.B.
Un abbraccio
Elena