15/09/10

Archivi

Hanno aperto gli archivi di D.F.W.

10 commenti:

rebusrebus ha detto...

Un'ossessione D.F.W?

Elena ha detto...

Si.

rebusrebus ha detto...

Precisa e concisa. Capito.

Elena ha detto...

Scusa, non volevo essere scortese.
E' che la cosa mi mette un pò a disagio perché non so come spiegarla.

Alex ha detto...

"34 document boxes and 8 oversize folders" dove vorrei tanto mettere le mani...Ottima notizia, Elena, anche se gli archivi mi mettono i brividi vuole pur dire che qualcuno si prende cura di D.F.W.

Tornerò presto su di lui, sto finendo di leggere il suo libro sulla matematica. Tu l'hai letto?

Un saluto postmoderno,
Alex

Elena ha detto...

Condivido la cosa sui brividi..
Di Wallace ho letto La ragazza dai capelli strani e Infinite Jest meno duecento pagine (lo finirò, non é in discussione, e poi rileggerò tutte le note da sole), poi c'é Oblio a casa, ancora da iniziare. Un lungo inverno, già succulento.
Ah, e c'é Malina qui, nella borsa, insieme a Le Clézio quasi finito e a un libro di racconti gelidi di Amy Hempel..
Ciao Alex

Alex ha detto...

Ciao Elena...Hai Malina nella borsa? Molto bene, quel romanzo è stata una vera esperienza per me, e credo sia uno dei romanzi più importanti in assoluto, una breccia...Il ritmo delle sue frasi, e ogni volta pensavo e ripensavo alle somiglianze con il mondo filosofico di Deleuze, anche se lui non lo sapeva e nemmeno lei.

Mi sembra che da quest'estate Le Clézio procede lentamente, forse il suo stile speculativo alla fine ti aveva stancata? A me è successo, in effetti, perciò l'ho diluito con altre cose.
Alex

Elena ha detto...

Non ho ancora iniziato Malina (e guarda Deleuze appare così spesso tra i tuoi scritti che bisognerà che io mi vada a guardare qualcosa), al momento sono ancora invischiata nel libro di racconti di Amy Hempel, Ragioni per vivere, un libro a cui tengo tantissimo, (anche se non sembrerebbe per come l'ho "consumato"...) qualcosa che per tornare al discorso di ieri mette i brividi, come se lei costruisse racconti di senso attorno al vuoto, o aneddoti vuoti attorno al vuoto, cercando appunto ragioni per vivere. Potrebbe essere una versione glaciale di Wallace..

Le Clézio in realtà non mi ha stancato, non nel senso della noia almeno, le sue riflessioni sono piene e il suo stile appassionato, a volte mi fa sorridere per questo, la sua passione diventa a tratti frenetica angoscia di spiegare e di esporre, ma mi piace averlo a portata di mano come libro da consultare, mentre poi ho bisogno di storie raccontate, dove vengano mescolati quotidianità e pensiero, un buon equilibrio o anche squilibrio va bene, tra dentro e fuori..
Ciao, Alex
Elena

Alex ha detto...

Ciao Elena, Amy Hempel è un nome che non mi dice ancora nulla, perciò me lo segno in agenda...Questa volta sarò io a seguirti lungo i corridoi silenziosi della lettura. Scrittura del vuoto, accennavi.
E' curioso ma qualcosa del genere mi era venuta in mente leggendo certi racconti di J.C.Oates (Figli randagi).

Ho comprato 'Roger Federer come esperienza religiosa' di D.F.W.

Inizia così: "Quasi tutti gli appassionati di tennis che seguono il circuito maschile in televisione, da qualche anno a questa parte hanno avuto modo di sperimentare quelli che si potrebbero definire Momenti Federer. Sono gli attimi in cui, mentre guardi il giovane svizzero in azione, ti cade la mascella, strabuzzi gli occhi ed emetti suoni che fanno accorrere la tua consorte dalla stanza accanto per controllare che tutto sia a posto".
Devo ancora indagare perché mi piacciono così tanto i reportage di D.F.W. (li ho letti tutti, credo). Tu hai qualche idea?

Elena ha detto...

Alex naturalmente J.C.Oates é già in lista.
Su D.F.W. Si un'idea ce l'ho, anche se mi rifaccio principalmente a Infinite Jest perché credo sia una specie di opera totale che tutto racchiude di lui. Credo sia l'intelligenza appassionata nel guardare le cose, la sua ossessione di scovare schemi e metafore dell'esistenza ovunque. E poi c'é l'ironia, acre e dolce, e cervellotica, che intrappola dentro gorghi psichici e visioni della realtà a volte grottesche e impressionanti, e forse é per mezzo di una specie di intrattenimento apparentemente lieve che alla fine svela ogni tipo di debolezza e di perversione (umana, sociale) ed estirpa i dolori più profondi dalla mente di chi legge.


p.s. il tuo ultimo articolo é appassionante, più che mai, leggo e rileggo lentamente, torno indietro, finisco e ricomincio. Non riesco ad afferrarlo, a fissarlo, ma nemmeno a smettere di leggerlo.

Ciao
Elena