27/04/10

Pretesti

"Assurda - era assurda. Ma il suo fascino era irresistibile, almeno per lei, e si ricordava di quando era rimasta immobile su in camera sua con la borsa dell'acqua calda in mano, a ripetere a voce alta: "E' sotto questo tetto ... é sotto questo tetto!".
No, ora quelle parole non significavano assolutamente più nulla per lei. Non riusciva a recuperare neppure un'eco dell'antica emozione. Ma si ricordava di come s'era fatta di ghiaccio per l'eccitazione, e s'era pettinata in una specie di estasi (ora l'antica sensazione le tornava, mentre si toglieva le forcine, le poggiava sulla toeletta, e prese a pettinarsi), coi corvi fuori che volavano vistosi nella luce rosata della sera, e s'era vestita, ed era scesa, e mentre attraversava il corridoio pensò che "se ora dovessimo morire, questo sarebbe il momento più desiderabile". Era quella la sensazione - la stessa di Otello, e la sentiva, ne era convinta, con la stessa forza con cui Shakespeare intendeva che la sentisse Otello, tutto perché andava giù a cena con il suo abitino bianco, per incontrare Sally Seton!
Lei indossava un abito di organza rosa - possibile? Comunque sembrava tutta luce, splendeva come un uccello o del pulviscolo che voli in casa, s'attacchi per un attimo a un rovo. Ma non c'é niente di più strano, quando si é innamorati (e questo cos'era se non essere innamorata?), della completa indifferenza agli altri. Zia Helena subito dopo cena si ritirava; papà leggeva il giornale. Forse c'erano Peter Walsh e la vecchia signorina Cummings; c'era senz'altro Joseph Breitkopf, perché veniva tutte le estati, poveretto, e stava settimane intere, col pretesto di farle studiare il tedesco, ma in realtà suonava il piano e cantava Brahms senza un'ombra di voce.
Ma tutto questo non era che lo sfondo per Sally."

(Virgina Woolf, La signora Dalloway)

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