14/02/10

Scie

Se non potrò dire le cose giuste, sarà meglio che io taccia. Il silenzio non è immobilità. E' sufficiente che osservi le modificazioni del paesaggio intorno a me per avere la certezza di essere in viaggio. Piccole oscillazioni della mente determinano enormi scarti di rotta.

8 commenti:

Ettore Fobo ha detto...

Vero, per viaggiare a volte è sufficiente guardarsi attorno e il silenzio è una difficile conquista. Bellissimo il quadro, e le tue parole, che sembrano commentarlo. Perché le oscillazioni della mente hanno bisogno proprio di quella luce, a volte c’è solo il vicolo cieco di una mente plumbea, come la città. Ciao.

Elena ha detto...

Io l'ho trovata la luce giusta, chiara al punto da insinuarsi fin dentro la mente, assecondarne i moti, mostrare la via d'uscita. Questo quadro è perfetto.
Ciao Ettore

giulia ha detto...

Nel silenzio a volte si fanno i viaggi migliori. Sempre bello leggerti

Elena ha detto...

Ciao Giulia, è come dici. Anche se a volte non il silenzio in sé, ma il non detto stringe come un laccio, opprime come una prigione.
Un abbraccio

Elena

Amfortas ha detto...

Sai, il quadro mi ha ricordato una vacanza in Croazia, tanti anni fa. Specialmente il contrasto tra le pareti bianche e l'azzurro del mare.
Trovo che questi cortocircuiti siano la cosa più bella dei blog, perché sono emozioni e basta, senza piaggerie o altro.
Ciao Elena.

Elena ha detto...

Amfortas, lo sai a me questo quadro piace di più ogni volta che lo guardo.
Bello che abbia da dire delle cose anche a te

Ciao
Elena

Alchemilla ha detto...

Ieri ero al lago di Como con la mia famiglia e in certi momenti passeggiavamo senza dire niente...
Mi sono chiesta se non avessimo niente da dirci poi ho capito che invece quel silenzio "contemplativo" valeva più di mille parole!
Un abbraccio!

Elena ha detto...

Ci sono luoghi e momenti che sono essi stessi silenzi. Quelli che servono.
Ciao Alchemilla, a presto

Elena