09/11/09

La luce giusta


(Brassaï, Couple, 1932)

"Nello scaffale di Maurice avevo trovato sei volumetti di poesie di Verlaine con le sovracoperte illustrate da schizzi tratteggiati a penna e con qualche tocco leggero di colore.
In uno di quei disegni si vedeva il pont au Change: un uomo camminava rasente al parapetto lungo il fiume con l'ombrello aperto, grandi alberi neri sorgevano dalla banchina sottostante nascondendo quasi tutto il ponte del quale apparivano solo due archi, con la grande N in rilievo sopra il pilone. Una carrozza, passato il ponte, traversava il quai de la Corse.
Il secondo disegno offriva la vista d'un altro lungosenna sotto la pioggia, con i cassoni verdastri dei librai chiusi dai loro coperchi di lamiera. Sul fondo si vedeva il Pont-Neuf con la statua equestre di Enrico IV che in lontananza sembrava una formica. Alcuni alberi spogli diramavano nel cielo e in primo piano cammiavano affiancati un uomo e una donna con l'ombrello aperto, spinti dal vento che li prendeva di spalle. La donna aveva una lunga gonna rossa che rifletteva uno sprazzo di colore sul marciapiede bagnato.
Descrissi le due copertine a Valentine (...) Non le dissi che quei due disegni mi avevano aiutato più di lei a capire Parigi, mostrandomi la città nella luce giusta, sotto le piogge invernali, con la Senna incupita a tratti dal vento, i palazzi color piombo tra larghe zone di nero lucido, con sopra squarci di cieli biancheggianti. Nell'abito invernale, un pò luttuoso ma carico, come il corpo di una bella vedova, di segreti splendori, Parigi mi appariva ben disposta a lasciarsi conquistare anche da me, ultimo venuto in quella Mecca alla quale ogni uomo dovrebbe andare pellegrino almeno una volta nella vita."

(Piero Chiara, Il cappotto di astrakan)

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