27/10/09

Transfert di luce



Lucian Freud
(immagine da Art News Blog)

2 commenti:

Alex ha detto...

Stavo gironzolando come un micio lungo gli assi sconnessi del tuo blog, lungo la serpentina di parole ("etichette") che mi piace e mi solletica come quando ti attacchi ad una tenda- magari in assenza della padrona di casa- o lanci più in là il gomitolo di lana rossa, lo riprendi, lo perdi lontano sotto il tavolo...David (Bowie) mi guarda sospettoso, deve aver capito. Lo so, non sono più il visitatore distratto che va e viene, ma colui che ritorna, che esplora; c'è molto da esplorare e mille cose che vorrei dire e, alla fine, non dico.

Non sapevo dove fermarmi (troppi amici e sirene insieme sul serpentone), allora ho scelto al volo un post "muto" su Lucien Freud, di cui ho sempre avuto una certa paura, credo. Non è tanto la pancia o la trippa, quanto gli sguardi profondamente annoiati, dirottati nel grigio, le orbite moleste dei suoi ostaggi. Ricordo una donna con un accappatoio (una veste da camera?) giallo, e diversi autoritratti. Eppure così bello, così reale che non puoi che dire "sì, hai ragione". Mi sembra di dover chiedere pietà a Freud, qualcosa del genere. E mi domando: se Lucien Freud fosse uno scrittore, a chi potrebbe somigliare?

Ciao,
Alex

Elena ha detto...

La figura appena visibile sul letto sembra un involucro svuotato nel suo biancore mortale da cui la nudità duplicata nel quadro abbia risucchiato tutta la vita. Non so ancora cosa mi piaccia o mi disturbi di tutto questo. Probabilmente Freud in qualche modo é responsabile e complice, del turbamento, delle ossessioni di Lucian e delle nostre.
Non mi chiedere perché, non c'é motivo per cui dovrebbe venirmi in vente visto che non ho mai letto nulla di suo, però é successo, mi é venuto in mente Sartre. Forse Freud avrebbe qualche idea in proposito. Peccato non poterglielo chiedere.