29/09/09

L'estasi impossibile

(...) dall’abiezione più profonda vien fuori la sensazione suprema, che fa dell’uomo ciò che esso è, profondamente, e aldilà della faccia che egli indossa la mattina per affrontare il mondo, c’è questo viso stravolto, questa inquietudine che non trova pace, e paradossalmente non la desidera, perché il compito supremo è ardere, probabilmente invano, poiché la suprema voluttà si trova solo nelle profondità dell’angoscia. (...) Per Bataille, la verità della poesia, e quindi della vita, risiede unicamente nell’eccesso, nella convulsione epilettica dei desideri, nell’orrore, nella morte; il resto, che si oppone a ciò, è morale utilitaria, sterile sopravvivenza, realismo dei piedi ben piantati in terra, contro di cui Bataille lancia i suoi strali, a volte fantomatici, a volte esatti come una radiografia. Indubbiamente è la ricerca di un’estasi impossibile il tarlo che corrode questi personaggi, la cui vitalità ha sempre qualcosa di funebre e incoerente, i cui slanci di passione sono tarpati, grotteschi, mutilati di ogni gioia. (...)

>> Strani giorni: L'impossibile - Georges Bataille

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