09/09/09

Intanto

Stamattina, movimenti lenti, più lenti del tempo quando aspetti.
Afferro i lembi del lenzuolo fino al bordo, risalgo piano il pozzo nero della notte.
Verso il bagno, inconsistenti, due piedi leggeri si chiedono come i loro passi riescano ad essere assurdi macigni mentre cerco il ritmo giusto perchè il senso del freddo dalle mattonelle arrivi senza sconti al cervello, chiaro come un grido. Evito lo specchio e un confronto poco atteso.
Attendere, sospendere, vivere intanto. Giusto o sbagliato che sia un intanto, dovrebbe essere chiaro quanto sia anche un vivere. Ma non è sano affrontare questioni troppo serie col sapone addosso. Una sosta tra le pieghe odorose di due piccole nuche bionde. Così è più facile entrare nel tempo, uscire fuori dal senso di intanto. Un sospiro e riparto, con dentro un sorriso. Più tardi, non molto. Sto di nuovo aspettando.

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