18/09/09

Da lontano

La miscela dei colori. Scelgo il nero, a stento tollero il grigio o il marrone. La luce declina i bordi mi domando se le nebbie che fumano basse come nuvole ubriache sapranno offuscare le poche certezze che ho riposto dietro i miei cieli illesi. Ora vado allo specchio, voglio truccare gli occhi, fissare le pupille, spalancarle fino a farmi inghiottire e rigettare. Sembra strano aver parlato del mare oggi. Ma tutti parlano del mare. Intanto avevo in mente che nell'aria madida e fresca la carne sembra aderire meglio alle ossa, il respiro dilata gli alveoli, e se ascolti puoi sentire una specie di soffio al passare dei secondi. E brividi, verrà prima o poi una pioggia fredda per stringermi dentro un benedetto maglione. Alzare gli occhi verso le grondaie lucenti. Non c'è silenzio più profondo del gocciolare di grondaie. Forse potrò sedermi su un muretto, abbracciarmi e guardare da lontano le luci accese di una città che solo in quel preciso momento, nel punto di non ritorno del giorno, sa recitare bene la sua parte, e tirare fuori quello sguardo innamorato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella complimenti

Nemo

Elena ha detto...

Non so cosa dire ma forse grazie è la cosa più giusta, no?
Grazie, allora, Nemo
Elena