26/08/09

Confini

Sono qui, sto ancora tornando. Ancora nelle valigie e con la sabbia tra i vestiti. Ancora affannata, a riprendere le fila dei discorsi interrotti.
Stamattina mentre appendevo la sottoveste al gancio della porta e tendevo la palpebra allungando l'occhio per tracciare un bordo esatto di matita mi chiedevo se le pagine voltate in queste settimane avevano avuto un senso oppure no.
La risposta ancora non la so, so che la cercherò, come sempre. Tracciando piccoli pezzetti di confine arriverò ad ottenere il continente in cui vorrò e dovrò necessariamente muovermi.

2 commenti:

Gioacchino ha detto...

E' una grande responsabilità, ma necessaria e in fondo piacevole, pensare a se stessi come creatori delle nostre mappe esistenziali. Mi piace l'immagine che hai usato. Dalla linea dell'occhio a quella della volontà.

Elena ha detto...

Le linee degli occhi sono importanti, quelle dei miei e delle persone che amo guardare, ricordare, pensare, capire. Come strade da seguire su una carta, come quando traccio la riga di una pagina con il dito mentre leggo per comprendere meglio un'idea: farei così anche con gli occhi in certi casi, se fosse possibile.