11/06/09

Seguendo un'ombra

Ingrandisco e scruto. Vedo due pozze d'acqua limpida, troppo cristalline per essere tanto profonde, che nessuna nuvola o visiera o dolore potrebbe mai nascondermi. Mi chiedo chi sia, e dove, come potrei toccarlo. Allungo una mano, è lontano. Guardo ancora. Lì in fondo cerco risposte che non so se voglio avere. Lì in fondo so di essere io e di essere un altro, è come una specie di aleph dove tutti i punti sono uno. Lì in fondo so di trovare aria. Lì in fondo dove pochi giungono e solo dopo un lungo viaggio, o magari spinti da un vento improvviso, so di poter veramente sfiorare un velo di coscienza, qualcosa di vivo e di eterno. Lì sono fuori dal flusso del tempo, fuori da qualunque pretesa, libera da inutili follie. Non ho chiesto niente e per questo è avvenuto. Mi cerca, è come un odore, ne annuso le tracce. Non sapevo chi fosse, non so ancora chi sia, neanche un dettaglio, ma se pure restasse ancora com'è, un dolce e potente mistero, sarebbe, è pur sempre uno specchio. Ringrazio il vento, le lacrime, le sue lucide pietre di pensiero, ogni lungo dolore che ho avuto e che avrò. Anche se dovessi, un giorno, caricarmi tutto il peso del suo.

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