25/05/09

Peace & Love missing

Quando vedo le immagini di Woodstock, e i bambini di tre anni che saltellano dietro ai genitori con le loro tuniche di garza, la chitarra e le ghirlande di fiori tra i capelli svolazzanti, penso: ecco devo essere uno di loro, anche se i miei erano davvero molto lontani da lì, e non soltanto in termini geografici. Quelle orde spettinate di hippy erano ipnotiche, e dovevano provocare un grande spavento a una famiglia tradizionale della provincia italiana degli anni '60... vedere tutti quei pazzi nudi e drogati che oltre tutto si permettevano di apparire dannatamente felici! Ritrovarli in rete a cantare e ballare, ascoltare la loro musica, ancora oggi mi dà una specie di stretta allo stomaco, quel tanto di invidia per il coraggio che avevano di sperare e di disperare, quel che fosse, gridandolo al mondo come una dichiarazione di guerra passiva a colpi di buoni sentimenti. Invidia, già, per la voglia di cambiare e rovesciare tutto quello che incontravano che sapesse di finzione, retorica e ipocrisia, da ingenui forse, ma veri, si, proprio peace and love e tutto il resto, io ne sento la mancanza, di quella voglia lì che in loro c'era e che oggi è inghiottita dal baratro dell'omologazione dove persino il grido è pilotato, che langue tristemente sopita dal barbiturico mentale dei mondi al silicio.
Allora ecco, grido, insieme ai brandelli di voce liquorosa di Janis Joplin.
Peace & Love, forever.

4 commenti:

Amfortas ha detto...

Janis Joplin è stata un'artista straordinaria, non lo scopro certo io.
Ricordo però lo sgomento che mi prese quando un amico, più grande di me, tornò dagli USA con un paio di LP della cantante.
Al primo ascolto io e altri amici ne fummo davvero sconvolti.
Ciao!

Elena ha detto...

Caro Amfortas,
sgomento è quello che provo ancora oggi ascoltando la voce di Janis Joplin e il suo modo di usarla, o gli assoli di Jimi Hendrix...e poi, e poi... Siamo tanto lontani da quei momenti, lontani dall'ingenuità del peace & love, e dalla carica del rock e i suoi derivati. Eppure ritornarci ogni tanto per me è come non rinunciare a credere di poter essere travolta ancora dallo stesso sconcerto, senza il quale si eclissa il mio personale senso di vitalità, di energia. Poi intorno a questo ruotano tante altre cose, vecchie, nuove, nuovissime, vecchissime, inesistenti... :-)
Ciao,
E.

elisa ha detto...

Non sarà un caso che tutte le mie cartelle di musica si chiamino sempre Peace & Love oppure Rock no War..non sarà un caso che la mia musica preferita gira che ti rigira è sempre quella..non sarà un caso che sia nata all'inizio dei 60 e che mi abbiano quegli anni segnata per sempre..

Elena ha detto...

Peace & Love,
cara elisa :-)