06/03/09

Appunti su Jane Austen

Appena iniziato Sense and Sensibility, Ragione e Sentimento, il primo romanzo della Austen.
L'autrice si interroga sul diverso temperamento di chi si affida sempre e comunque alla ragione in contrapposizione a chi invece sceglie di seguire le proprie pulsioni alimentandone anzi gli effetti più appariscenti e rifiutando per principio la mediazione della razionalità. E' subito evidente che la posizione difesa dall'autrice è quella incarnata da Elinor, la sorella maggiore e saggia della famiglia Dashwood. L'impulsività della sorella minore Marianne e della stessa signora Dashwood viene puntualmente sottolineata e condannata. Il fatto che anche la signora Dashwood adotti e incoraggi nella figlia minore un atteggiamento di tipo emotivo esclude che la Austen possa considerare la passionalità come un attributo della giovinezza.
Se l'atteggiamento di Elinor può apparire freddo e troppo controllato e quasi una forzatura, d'altro canto Marianne per la Austen cade in una trappola forse identica ma di segno opposto:

"...la sofferenza di sua sorella non poteva essere messa in dubbio, e lei pensava con tenerissima compassione alla violenta sofferenza a cui, con tutta probabilità, la poveretta si stava abbandonando, non tanto per trarre sollievo da quello sfogo, quanto per nutrire e incoraggiare quel dolore come un suo dovere."

Eppure, al di là dei rimproveri e dei continui richiami a Marianne da parte di Elinor perchè adotti un comportamento meno sconveniente, la personalità di Marianne è tratteggiata in modo tanto efficace, da renderla almeno nelle prime pagine, non solo perfettamente riuscita e credibile, ma a mio parere quasi o apparentemente invidiata.
C'è da chiedersi se la posizione difesa dalla Austen sia autentica fino in fondo.
Vedremo..

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