26/02/09

Mondo simbolico

La frattura dell'adolescenza, il salto nel vuoto dell'immaginazione. L'intuizione della sostanza delle cose, una preveggenza che non può svelare nulla completamente perchè non c'è esperienza, ma si intravede e si percepesice, c'è da trovare la strada, scoprire da che parte passare, cosa andare a cercare. Ci si guarda dentro, continuamente. E non sapere niente di niente è solo un vantaggio che avvicina all'essenza, che ti lascia vedere attraverso. Un dono che si perde per strada insieme alla voglia di sostenerla contro il mondo. Sei uno strano se vivi da adulto la tua immaginazione, hai qualcosa di cui vergognarti. Come una persona innamorata, sei considerato una specie di deficiente. Non consola constatare che chi ti deride al novanta per cento tiri avanti solo con antidepressivi senza avere ancora capito perchè sta così male. C'è bisogno del messaggio, chi può accontentarsi di un reale fatto solo di cose e persone ammassate nella stessa cellula spazio temporale, questo non basterebbe nemmeno a una mosca, nemmeno a una COSA. Le domande, le risposte non possono essere taciute, ogni cosa deve necessariamente essere simbolo, signficante. La follia dell'amore e di ogni adolescente del pianeta è la voglia di sostenere la propria parte contro il mondo, hai quella strana forza chissà da dove viene. La forza di continuare a guardare oltre, cercare, pianificare il viaggio, pur procedendo completamente soli in un deserto ostile. Se non sei abbastanza forte da sopportare la solitudine ti fermi. La nostalgia della giovinezza credo non sia altro che quella per la propria capacità onirica quando si aveva il coraggio di tenersela stretta. Solo chi non smette mai di coltivare il proprio immaginario nell'arte, nel pensiero, nell'amore, in qualunque altro modo, ha pochi rimpianti.
C'est tout.

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